[142] San Paolo, infatti, afferma che gli Ebrei «quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!» (Rm 11,28-29). Vorrei qui farmi voce dei Padri sinodali che anche in questa circostanza hanno sottolineato la necessità di curare con una formazione adeguata[205] l’esercizio del munus di lettore nella celebrazione liturgica[206] ed in modo particolare il ministero del lettorato, che, come tale, nel rito latino, è ministero laicale. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 24; cfr Leone XIII, Lett. [175] Lett. [41] Infatti, come hanno ricordato i Padri durante il Sinodo, la «specificità del cristianesimo si manifesta nell’evento Gesù Cristo, culmine della Rivelazione, compimento delle promesse di Dio e mediatore dell’incontro tra l’uomo e Dio. Ogni azione liturgica è per natura sua intrisa di sacra Scrittura. Contemporaneamente persone appartenenti a popoli segnati in modo profondo dalla fede cristiana emigrano verso Paesi in cui c’è bisogno di portare l’annuncio di Cristo e di una nuova evangelizzazione. Sebbene il Verbo di Dio preceda ed ecceda la sacra Scrittura, tuttavia, in quanto ispirata da Dio, essa contiene la Parola divina (cfr 2Tm 3,16) «in modo del tutto singolare». Il desiderio di Dio include l’amore per la parola in tutte le sue dimensioni: «poiché nella Parola biblica Dio è in cammino verso di noi e noi verso di Lui, bisogna imparare a penetrare nel segreto della lingua, a comprenderla nella sua struttura e nel suo modo di esprimersi. [236] Seguendo le indicazioni contenute nell’Ordinamento delle letture della Messa, è bene valorizzare la proclamazione della Parola di Dio con il canto, in particolare il Vangelo, specie in determinate solennità. Qui appare anche la sapiente pedagogia della Chiesa che proclama e ascolta la sacra Scrittura seguendo il ritmo dell’anno liturgico. Vat. Sia quindi la Scrittura l’anima della loro formazione teologica, sottolineando l’indispensabile circolarità tra esegesi, teologia, spiritualità e missione». [128] Rimangono per noi una guida sicura le espressioni di Ugo di San Vittore: «Tutta la divina Scrittura costituisce un unico libro e quest’unico libro è Cristo, parla di Cristo e trova in Cristo il suo compimento». Si deve riconoscere che negli ultimi decenni la vita ecclesiale ha aumentato la sua sensibilità intorno a questo tema, con particolare riferimento alla Rivelazione cristiana, alla viva Tradizione e alla sacra Scrittura. ap. Il Prologo del quarto Vangelo ci pone di fronte anche al rifiuto nei confronti della divina Parola da parte dei «suoi» che «non l’hanno accolto» (Gv 1,11). Le figure retoriche si dividono in tre grandi categorie: Si tratta di inni di lode cantati in forma litanica, intrisi di fede ecclesiale e di riferimenti biblici, che aiutano i fedeli a meditare insieme a Maria i misteri di Cristo. Fedeli all’opera di riconciliazione compiuta da Dio in Gesù Cristo, crocifisso e risorto, i cattolici e tutti gli uomini di buona volontà si impegnino a dare esempi di riconciliazione per costruire una società giusta e pacifica. [136] Per questo motivo i Padri sinodali hanno affermato che «la comprensione ebraica della Bibbia può aiutare l’intelligenza e lo studio delle Scritture da parte dei cristiani». [184] La Chiesa, infatti, ha sempre mostrato la consapevolezza che nell’azione liturgica la Parola di Dio si accompagna all’intima azione dello Spirito Santo che la rende operante nel cuore dei fedeli. In realtà, tutta l’economia della salvezza ci mostra che Dio parla ed interviene nella storia a favore dell’uomo e della sua salvezza integrale. Frequentemente i Padri sinodali hanno richiamato la necessità che l’annuncio evangelico, l’impegno dei Pastori e delle comunità siano rivolti a questi nostri fratelli. Pertanto, è la stessa Parola di Dio a richiamare la necessità del nostro impegno nel mondo e la nostra responsabilità davanti a Cristo, Signore della storia. [173] Ogni santo costituisce come un raggio di luce che scaturisce dalla Parola di Dio: così pensiamo inoltre a san Ignazio di Loyola nella sua ricerca della verità e nel discernimento spirituale; san Giovanni Bosco nella sua passione per l’educazione dei giovani; san Giovanni Maria Vianney nella sua coscienza della grandezza del sacerdozio come dono e compito; san Pio da Pietrelcina nel suo essere strumento della misericordia divina; san Josemaría Escrivá nella sua predicazione sulla chiamata universale alla santità; la beata Teresa di Calcutta, missionaria della Carità di Dio per gli ultimi; fino ai martiri del nazismo e del comunismo, rappresentati, da una parte, da santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), monaca carmelitana, e, dall’altra, dal beato Luigi Stepinac, cardinale arcivescovo di Zagabria. Mediante questa Esortazione apostolica desidero che le acquisizioni del Sinodo influiscano efficacemente sulla vita della Chiesa: sul personale rapporto con le sacre Scritture, sulla loro interpretazione nella liturgia e nella catechesi come anche nella ricerca scientifica, affinché la Bibbia non rimanga una Parola del passato, ma una Parola viva e attuale. Ecum. [147] La vera risposta ad una lettura fondamentalista è: «la lettura credente della Sacra Scrittura». [372] Conc. Traduzione inglese del testo di Chiaro Di Luna di Jovanotti. In particolare, il venerabile inno alla Madre di Dio, detto Akathistos – ossia cantato rimanendo in piedi -, rappresenta una tra le più alte espressioni di pietà mariana della tradizione bizantina. Si possono organizzare feste, ma non la gioia. Riconosciamo che nella tradizione dell’Islam vi sono molte figure, simboli e temi biblici. Se durante la lectio ti trovi davanti a una porta chiusa, bussa e te l’aprirà quel custode, del quale Gesù ha detto: “Il guardiano gliela aprirà”. 230 § 2; 204 § 1. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che l’attuale Lezionario del rito latino ha anche un significato ecumenico, in quanto viene utilizzato ed apprezzato anche da confessioni non ancora in piena comunione con la Chiesa Cattolica. È bene che esso sia fisso, costituito come elemento scultoreo in armonia estetica con l’altare, così da rappresentare anche visivamente il senso teologico della duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia. [118] Cfr S. Agostino, De libero arbitrio, III, XXI, 59: PL 32, 1300; De Trinitate, II, I, 2: PL 42, 845. [280] Benedetto XVI, Discorso nella visita all’Abbazia di «Heiligenkreuz» (9 settembre 2007): AAS 99 (2007), 856. [107], I Padri sinodali hanno affermato giustamente che il frutto positivo apportato dall’uso della ricerca storico-critica moderna è innegabile. La fede, dunque, riconosce il Verbo di Dio accogliendo i gesti e le parole con i quali Egli stesso si presenta a noi. Il Sinodo ha avvertito la necessità di sottolineare anche il rapporto tra Parola di Dio, matrimonio e famiglia cristiana. Ecum. [201] Cfr Cost. [17] I Padri sinodali hanno parlato a questo proposito di un uso analogico del linguaggio umano in riferimento alla Parola di Dio. : PL 24, 17. [254] Propositio 30; Cfr Conc. Vat. Studiare le Scritture deve rendere più consapevoli del mistero della rivelazione divina ed alimentare un atteggiamento di risposta orante al Signore che parla. [Chords] Asus4/C# x42230 E/G# 422100 [Intro] D F# G A D Hey hey hey hey hey [Verse] F# Proverò a pensarti mentre mi sorridi G La capacità che hai di rasserenare F#7 Mi hai insegnato cose c Infine, la Parola di Dio attestata e divinamente ispirata è la sacra Scrittura, Antico e Nuovo Testamento. Per questo è la stessa sacra Scrittura che ci invita a conoscere il Creatore osservando il creato (cfr Sap 13,5; Rm 1,19-20). [5] Per soddisfare la su cupidigia. La formazione liturgica deve comunicare ai lettori una certa facilità nel percepire il senso e la struttura della liturgia della Parola e le motivazioni del rapporto fra la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica. [168] San Domenico di Guzman, poi, «dovunque si manifestava come un uomo evangelico, nelle parole come nelle opere»[169] e tali voleva che fossero anche i suoi frati predicatori, «uomini evangelici». Così abbiamo potuto constatare con gioia e gratitudine che «nella Chiesa c’è una Pentecoste anche oggi – cioè che essa parla in molte lingue e questo non soltanto nel senso esteriore dell’essere rappresentate in essa tutte le grandi lingue del mondo, ma ancora di più in senso più profondo: in essa sono presenti i molteplici modi dell’esperienza di Dio e del mondo, la ricchezza delle culture, e solo così appare la vastità dell’esistenza umana e, a partire da essa, la vastità della Parola di Dio». Tutte le potenze della vecchia Europa, il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi, [315] Nessun credente in Cristo può sentirsi estraneo a questa responsabilità che proviene dall’appartenere sacramentalmente al Corpo di Cristo. Desidero riaffermare ancora una volta quanto prezioso sia per la Chiesa il dialogo con gli ebrei. [186] Ibidem, 3; cfr L c 4, 16-21; 24, 25-35.44-49. La novità della rivelazione biblica consiste nel fatto che Dio si fa conoscere nel dialogo che desidera avere con noi. E noi, chiamati alla comunione con Dio e tra noi, dobbiamo essere annunciatori di tale dono. Lo scopo del loro lavoro è raggiunto solo quando hanno chiarito il significato del testo biblico come Parola attuale di Dio». Vat. Come affermava sant’Ambrogio: quando prendiamo in mano con fede le sacre Scritture e le leggiamo con la Chiesa, l’uomo torna a passeggiare con Dio nel paradiso.[301]. [276] Benedetto XVI, Omelia nella Giornata Mondiale della Vita Consacrata (2 febbraio 2008): AAS 100 (2008), 133; cfr Giovanni Paolo II, Esort. 11, n. 544-643; L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa (15 aprile 1993): Ench. Vorrei sottolineare, inoltre, quanto detto dai Padri sinodali circa l’importanza, in questo lavoro ecumenico, delle traduzioni della Bibbia nelle diverse lingue. ap. [286] Gli sposi, poi, ricordino che «la Parola di Dio è un prezioso sostegno anche nelle difficoltà della vita coniugale e familiare».[287]. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Inoltre, se al centro della Rivelazione divina c’è l’evento di Cristo, occorre anche riconoscere che la stessa creazione, il liber naturae, è anche essenzialmente parte di questa sinfonia a più voci in cui l’unico Verbo si esprime. Vat. Lo stesso Spirito, che ha parlato per mezzo dei profeti, sostiene e ispira la Chiesa nel compito di annunciare la Parola di Dio e nella predicazione degli Apostoli; è questo Spirito, infine, che ispira gli autori delle sacre Scritture. [276] Lo Spirito Santo, in forza del quale è stata scritta la Bibbia, è il medesimo che illumina «di luce nuova la Parola di Dio ai fondatori e alle fondatrici. Se è vero che questa sensibilità nell’ambito degli studi si è sviluppata più intensamente nell’epoca moderna, benché non dappertutto in modo uguale, tuttavia, nella sana tradizione ecclesiale, vi è sempre stato amore per lo studio della «lettera». A noi la responsabilità di trasmettere quello che a nostra volta, per grazia, abbiamo ricevuto. Con questa Esortazione apostolica postsinodale accolgo volentieri la richiesta dei Padri di far conoscere a tutto il Popolo di Dio la ricchezza emersa nell’assise vaticana e le indicazioni espresse dal lavoro comune. Esse vengono usate anche nel linguaggio quotidiano, ma si può dire che trionfino nella poesia. In effetti, questa espressione, se da una parte riguarda la comunicazione che Dio fa di se stesso, dall’altra assume significati diversi che vanno attentamente considerati e relazionati fra loro, sia dal punto di vista della riflessione teologica che dell’uso pastorale. Le riconosce esplicitamente, perché ne cita molte parti e se ne serve per argomentare. enc. [234] Il silenzio, quando previsto, è da considerarsi «come parte della celebrazione». Vat.II, Cost. I Padri sinodali, inoltre, hanno raccomandato che, possibilmente attraverso la valorizzazione di strutture accademiche già esistenti, si stabiliscano centri di formazione per laici e per missionari, in cui si impari a comprendere, vivere ed annunciare la Parola di Dio, e, dove se ne veda la necessità, si costituiscano istituti specializzati in studi biblici affinché gli esegeti abbiano una solida comprensione teologica e un’adeguata sensibilità per i contesti della loro missione. [251] Id., Epistula 107, 9.12: CSEL 55, pp. 20, n. 2656-2657. Il Sinodo ha dato particolare importanza al ruolo decisivo della Parola di Dio nella vita spirituale dei candidati al sacerdozio ministeriale: «I candidati al sacerdozio devono imparare ad amare la Parola di Dio. Infatti, porsi nell’orizzonte del lavoro pastorale vuol dire, anche per gli studiosi, stare di fronte al testo sacro nella sua natura di comunicazione che il Signore fa agli uomini per la salvezza. [239] Cfr Ordinamento Generale del Messale Romano, 309. Come l’adorazione eucaristica prepara, accompagna e prosegue la liturgia eucaristica,[295] così la lettura orante personale e comunitaria prepara, accompagna ed approfondisce quanto la Chiesa celebra con la proclamazione della Parola nell’ambito liturgico. Nella Parola di Dio, anche noi abbiamo udito, veduto e toccato il Verbo della vita. Puoi effettuare il ritiro a partire da tre giorni lavorativi a partire dall’ordine. [366] La Chiesa è fermamente persuasa dell’intrinseca capacità della Parola di Dio di raggiungere tutte le persone umane nel contesto culturale in cui vivono: «Questa convinzione deriva dalla Bibbia stessa, che, fin dal libro della Genesi, assume un orientamento universale (cfr Gen 1,27-28), lo mantiene poi nella benedizione promessa a tutti i popoli grazie ad Abramo e alla sua discendenza (cfr Gen 12,3; 18,18) e lo conferma definitivamente estendendo a “tutte le nazioni” l’evangelizzazione». [2] Non molto. Mettendo in così stretta relazione lectio e liturgia si possono cogliere meglio i criteri che devono guidare questa lettura nel contesto della pastorale e della vita spirituale del Popolo di Dio. Lo Spirito Santo, agente primario di ogni evangelizzazione, non mancherà mai di guidare la Chiesa di Cristo in questa azione. [357] Cfr Giovanni Paolo II, Lett. Il conformarsi con tale piena certezza al significato delle parole della Scrittura, e non osare togliere o aggiungere alcunché». [167] Santa Chiara d’Assisi ricalca appieno l’esperienza di san Francesco: «La forma di vita dell’Ordine delle Sorelle povere… è questo: osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo». 13, n. 2988. Ecum. Vorrei fare riferimento innanzitutto all’importanza del Lezionario. Nel mondo di internet, che permette a miliardi di immagini di apparire su milioni di schermi in tutto il mondo, dovrà emergere il volto di Cristo e udirsi la Sua voce, perché  «se non c’è spazio per Cristo, non c’è spazio per l’uomo». Quando essa ci allontana da Lui, allora essa non viene certamente dallo Spirito Santo, che ci guida all’interno del Vangelo e non fuori di esso. Inoltre, il Nuovo Testamento stesso si afferma conforme all’Antico e proclama che nel mistero della vita, morte e risurrezione di Cristo le sacre Scritture del popolo ebraico hanno trovato il loro perfetto adempimento. (Ap 22,17.20). Infatti, «con la crescita della vita nello Spirito cresce anche, nel lettore, la comprensione delle realtà di cui parla il testo biblico». [265] Ad imitazione di Maria, Virgo audiens e Regina degli Apostoli, a tutti i fratelli nell’episcopato raccomando la frequente lettura personale e lo studio assiduo della sacra Scrittura. Un altro suggerimento emerso dal Sinodo è stato di solennizzare, soprattutto in ricorrenze liturgiche rilevanti, la proclamazione della Parola, specialmente il Vangelo, utilizzando l’Evangeliario, recato processionalmente durante i riti iniziali e poi portato all’ambone dal diacono o da un sacerdote per la proclamazione. [304] È opportuno che l’annuncio dei singoli misteri sia accompagnato con brevi brani della Bibbia attinenti al mistero enunciato, così da favorire la memorizzazione di alcune espressioni significative della Scrittura in relazione ai misteri della vita di Cristo. «Nella celebrazione sacramentale l’uomo e la donna pronunciano una parola profetica di reciproca donazione, l’essere “una carne”, segno del mistero dell’unione di Cristo e della Chiesa (cfr Ef 5,31-32)». Applicandoti così alla lectio divina, cerca con lealtà e fiducia incrollabile in Dio il senso delle Scritture divine, che in esse si cela con grande ampiezza. Cfr Origene, Peri Archon, I, 2, 8: SC 252, pp. Lettura orante della sacra Scrittura e «lectio divina», 86. ... Forse è che appartengo un mondo un po' magico. [164] Cfr S. Atanasio, Vita Antonii, II: PL 73, 127. [298] «Plenaria indulgentia conceditur christifideli qui Sacram Scripturam, iuxta textum a competenti auctoritate adprobatum, cum veneratione divino eloquio debita et ad modum lectionis spiritalis, per dimidiam saltem horam legerit; si per minus tempus id egerit indulgentia erit partialis»: Paenitentiaria Apostolica, Enchiridion Indulgentiarum. Su Rockol trovi tutto sui tuoi artisti preferiti: Lyrics, testi, video, foto e molto altro. Ecum. Tuttavia, si deve riconoscere l’odierna necessità di un approfondimento adeguato di queste realtà, così da poter rispondere meglio alle esigenze riguardanti l’interpretazione dei testi sacri secondo la loro natura. 27. [311] Benedetto XVI, Lett. Il Sinodo ha riservato un’attenzione particolare all’annuncio della Parola divina alle nuove generazioni. 20, n. 799-801; Origene, Omelia sui Numeri 9, 4: SC 415, pp. [314] Cfr Benedetto XVI, Omelia per l’apertura della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (5 ottobre 2008): AAS 100 (2008), 757. [171] Santa Teresa di Gesù Bambino trova l’Amore come sua vocazione personale nello scrutare le Scritture, in particolare i capitoli 12 e 13 della Prima Lettera ai Corinti;[172] è la stessa Santa a descrivere il fascino delle Scritture: «Appena getto lo sguardo sul Vangelo, subito respiro i profumi della vita di Gesù e so da che parte correre». La Parola del Signore ci invita ad andare verso una comunione più vasta. La tua Parola è verità. [294] Benedetto XVI, Discorso agli alunni del Seminario Romano Maggiore (19 febbraio 2007): AAS 99 (2007), 253-254. Infatti, la Parola di Dio si dona a noi nella sacra Scrittura, quale testimonianza ispirata della Rivelazione, che con la viva Tradizione della Chiesa costituisce la regola suprema della fede.[65]. Nella Lettera a Gregorio il grande teologo alessandrino raccomanda: «Dedicati alla lectio delle divine Scritture; applicati a questo con perseveranza. [62] Così compresa, la sacra Scrittura si presenta a noi, pur nella molteplicità delle sue forme e dei suoi contenuti, come realtà unitaria. [12] Inoltre, abbiamo potuto constatare anche una Pentecoste ancora in cammino; vari popoli attendono ancora che sia annunciata la Parola di Dio nella propria lingua e nella propria cultura. Ci incontriamo come fratelli, fratelli che in certi momenti della loro storia hanno avuto un rapporto teso, ma che adesso sono fermamente impegnati nella costruzione di ponti di amicizia duratura. [278], Desidero farmi ancora eco dell’attenzione e della gratitudine che il Sinodo ha espresso per le forme di vita contemplativa che per carisma specifico dedicano molto tempo delle loro giornate ad imitare la Madre di Dio che meditava assiduamente le parole e i fatti del Figlio suo (cfr Lc 2,19.51), e Maria di Betania che, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola (cfr Lc 10,38). La Parola di Dio, infatti, non si contrappone all’uomo, non mortifica i suoi desideri autentici, anzi li illumina, purificandoli e portandoli a compimento. La definizione di mondo nella lingua italiana affonda nell'espressione latina locus mundus nella sua accezione di "luogo pulito, chiaro, visibile" ovvero quella porzione della Terra, ma anche del cielo, illuminata dalla luce e quindi visibile, identificabile e riconoscibile dall'essere umano. Questo è un dato costante ed implicito nella Bibbia stessa: «nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio» (2Pt 1,20-21). Non c’è vera evangelizzazione se il nome, l’insegnamento, la vita, le promesse, il Regno, il mistero di Gesù di Nazareth, Figlio di Dio, non siano proclamati».[325]. 45. Tenuto conto della distinzione tra l’ordine socio-politico e l’ordine religioso, le religioni devono dare il loro contributo per il bene comune. Egli «cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,52). Di fronte al diffuso disordine degli affetti e al sorgere di modi di pensare che banalizzano il corpo umano e la differenza sessuale, la Parola di Dio riafferma la bontà originaria dell’uomo, creato come maschio e femmina e chiamato all’amore fedele, reciproco e fecondo. Questa preghiera è “la voce della stessa Sposa che parla allo Sposo, anzi è la preghiera che Cristo, unito al suo Corpo, eleva al Padre”». Lo Spirito Santo, ci raccontano gli Atti degli Apostoli, si riservò Paolo insieme a Barnaba per la predicazione e la diffusione della Buona Novella (cfr 13,2). L’Assemblea sinodale, nel dibattito circa la relazione tra Parola di Dio e culture ha sentito l’esigenza di riaffermare quanto i primi cristiani hanno potuto sperimentare fin dal giorno di Pentecoste (cfr At 2,1-13). I discepoli vengono in un certo senso «tirati nell’intimo di Dio mediante l’essere immersi nella Parola di Dio. Far crescere questo atteggiamento nei fedeli è molto importante dal punto di vista della vita spirituale. Innanzitutto è evidente che il Nuovo Testamento stesso riconosce l’Antico Testamento come Parola di Dio e pertanto accoglie l’autorità delle sacre Scritture del popolo ebraico. Certo, non è compito diretto della Chiesa creare una società più giusta, anche se a lei spetta il diritto ed il dovere di intervenire sulle questioni etiche e morali che riguardano il bene delle persone e dei popoli. Deeply involved in Buddhism, Viola's preoccupations have always been the inner or spiritual-self and the boundaries of consciousness. [143] Cfr Benedetto XVI, Discorso di congedo all’Aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv (15 maggio 2009): Insegnamenti V, 1 (2009), 847-849. [84] Breviloquium, Prol. Gesù porta a compimento in se stesso la figura antica: «Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo … Io sono il pane della vita» (Gv 6,33-35). «A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12). II, Cost. È nell’ambito di questa considerazione che il Sinodo dei Vescovi si è soffermato sul rapporto tra Parola di Dio e cultura. sul ministero e la vita dei presbiteri Presbyterorum ordinis, 18; Decr. [29] Gesù Cristo, poi, dà agli uomini la Legge nuova, la Legge del Vangelo, la quale assume e realizza in modo eminente la legge naturale, liberandoci dalla legge del peccato, a causa del quale, come dice san Paolo, «in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo» (Rm 7,18), e dona agli uomini, mediante la grazia, la partecipazione alla vita divina e la capacità di superare l’egoismo.[30]. dogm. sull’attività missionaria della Chiesa Ad gentes, 22; Pontificia Commissione Biblica, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, (15 aprile 1993), IV, B: Ench. [246], g) Particolare attenzione ai non vedenti e ai non udenti, 71. [280], 84. [281] Tale compito, che deriva dal battesimo, deve potersi sviluppare attraverso una vita cristiana sempre più consapevole e in grado di dare «ragione della speranza» che è in noi (cfr 1Pt 3,15). San Paolo ha vissuto pienamente nella propria esistenza questo passaggio. Vat. II, Cost. 10. Pertanto, nella dinamica della Rivelazione cristiana, il silenzio appare come un’espressione importante della Parola di Dio. Proprio il legame intrinseco tra Parola e fede mette in evidenza che l’autentica ermeneutica della Bibbia non può che essere nella fede ecclesiale, che ha nel sì di Maria il suo paradigma. II, Cost. Proprio Gesù si presenta a noi come colui che è venuto perché possiamo avere la vita in abbondanza (cfr Gv 10,10). sulla sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 7. Vat. [250] Id., Epistula 133, 13: CSEL 56, p. 260. Per coloro che sono chiamati all’episcopato, e sono i primi e più autorevoli annunciatori della Parola, desidero ribadire quanto è stato affermato dal Papa Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica postsinodale Pastores gregis. Vat. [46] Cfr Congregazione per la dottrina della fede, Il messaggio di Fatima (26 giugno 2000): Ench. La comunità ecclesiale deve sostenerli ed aiutarli a sviluppare la preghiera in famiglia, l’ascolto della Parola, la conoscenza della Bibbia. Lo Spirito del Signore continua ad effondere i suoi doni sulla Chiesa perché siamo condotti alla verità tutta intera, dischiudendo a noi il senso delle Scritture e rendendoci nel mondo annunciatori credibili della Parola di salvezza. È bene poi ricordare che la lectio divina non si conclude nella sua dinamica fino a quando non arriva all’azione (actio), che muove l’esistenza credente a farsi dono per gli altri nella carità. Vediamo pure in altre esperienze religiose un’attenzione sincera per la trascendenza di Dio, riconosciuto quale Creatore, come anche per il rispetto della vita, del matrimonio e della famiglia ed un forte senso della solidarietà. Sappiamo infatti che tradurre un testo non è mero lavoro meccanico, ma è in un certo senso parte del lavoro interpretativo.

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